Sommario articolo
Quante volte in questi anni si sarà sentito il termine “cannabis light”; ebbene in molti ignorano che si vuol indicare una sostanza totalmente differente dalla marijuana.
Molti invece tendono a confondere il termine “cannabis” e a considerarlo come appartenente ad un elemento sempre illegale. In realtà, la legge ha permesso anche l’apertura di negozi che si occupano proprio della vendita della cannabis leggera, ovvero una tipologia che può essere tranquillamente acquistata, perché non contiene proprietà particolari, che alterano il proprio status psicofisico.
È bene quindi fare chiarezza e sottolineare le caratteristiche di questa pianta, ma soprattutto distinguere tra cosa c’è di legale e cosa invece è illegale.
Cannabis light: che cos’è esattamente
Innanzitutto, bisogna sottolineare che con “cannabis light”, meglio nota anche con l’acronimo di CBD, ovvero cannabidiolo, si indica una pianta leggera composta da una molecola non psicoattiva della cannabis, e quindi non possiede il principio allucinogeno proprio della marijuana, definito THC.
Di conseguenza viene considerata legale e può essere usata sia in purezza che come ingrediente per torte, per preparare pietanze di qualsiasi tipo, persino per biscotti, tisane, insomma soprattutto nell’ambito alimentare.
Oltre a questo, però, non bisogna dimenticare il suo utilizzo in ambito cosmetico soprattutto nella preparazione di maschere antirughe, olio di canapa, shampoo e creme viso. Questo grazie alle indubbie proprietà della canapa quali:
- idratanti,
- antiage (pare che l’olio di canapa rallenti l’invecchiamento),
- antibatteriche,
- contro le dermatiti,
- antiossidanti,
- antinfiammatorie,
- contro le scottature
Tra l’altro è la stessa normativa europea a sottolineare che si possono utilizzare in cosmetica l’olio derivante dai semi, gli estratti e il CBD che però non deriva dal fiore.
I negozi che la vendono pertanto, devono essere consapevoli che dovrà avere delle caratteristiche ben precise.
Una tra queste deve essere la percentuale giusta di THC, ovvero di tetraidrocannabinolo, che è proprio quel principio attivo in grado di far provare euforia o un’alterazione delle proprie percezioni.
Tale effetto non vi potrà essere, se il THC rimane nel valore compreso tra lo 0,2% e lo 0,6%, che è proprio l’indice stabilito dalla legge per indicare la legalità della vendita. Se tali percentuali dovessero essere superate, in automatico si tratta di un commercio illegale.
Perché il termine cannabis light crea confusione
C’è molta confusione quando si parla di cannabis, anche perché molti hanno in automatico confuso l’apertura di negozi che vengono prodotti a base di quella light, con quella prescritta dai medici.
È bene sottolineare che l’uso terapeutico e la canapa leggera presente nei dolci o tisane venduti nei negozi, fanno parte di due discorsi totalmente differenti.
Solo i medici possono prescrivere un trattamento del genere, e ovviamente sapranno benissimo quando indicarlo e come gestire la posologia, cioè le dosi giuste.
Spesso molte persone si giustificano acquistando cannabis illegale e fingendo che si tratti di un trattamento medico. Questo è sbagliato, come è sbagliato credere che i negozi che vengono quella light, debbano essere chiusi.
Se essi rimangono nella legalità, assaggiare prodotti alimentari o cosmetici a base di cannabis light migliore potrebbe anche essere una buona occasione per provare un gusto nuovo e naturale, ma ovviamente ci si deve accertare che vengano rispettate le percentuali descritte in precedenza.
Si ricorda quindi che non si deve fare confusione tra l’acquisto di questi prodotti e fumare una canna: la seconda è assolutamente illegale.
I benefici della cannabis legale
Come abbiamo anche affermato in precedenza, numerosi sono gli studi che attestano le proprietà benefiche del CBD.
Tra queste dal punto di vista terapeutico si distinguono:
- aiuta a combattere l’ansia: dal momento che si tratta di un cannabinoide non psicoattivo, aiuta a contrastare tutti i sintomi di ansia, creando un effetto calmante.
- aiuta a ridurre infiammazioni e dolori articolati: uno studio del 2012 pubblicato sul Journal of Experimental Medicine, afferma che il CBD riesce ad eliminare il dolore cronico infiammatorio nei roditori andando ad agire sul sistema endocannabinoide.
- ottimo antipsicotico: ci sarebbero anche delle prove scientifiche a sostegno del suo aiuto nella cura alla schizofrenia e al disturbo bipolare.
- efficace nella cura all’acne: grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, queste agiscono sulle ghiandole sebacee dando vita ad un’azione antiacne sulle cellule cutanee.
Riproduzione riservata © 2024 - NB